Il Panthéon è, a Parigi, molto più di un semplice monumento. Nella sua elegante simmetria neoclassica incarna lo spirito di un’intera nazione. La laica sacralità di questo luogo originariamente concepito come chiesa cristiana e divenuto poi l’Olimpo degli eroi di Francia dopo la Rivoluzione merita di essere esplorata con deferenza. Qui di seguito, una serie di curiosità e nozioni sul Panthéon di Parigi, una delle architetture neoclassiche più importanti du monde.
Dove si trova il Panthéon di Parigi
Il Panthéon sorge nel Quartiere Latino, nel 5° arrondissement, dove si trova l'università della Sorbonne. Centro accademico della metropoli, questo pittoresco quartiere deve il suo nome all’antica usanza di conversare in latino tra docenti e allievi. Il Panthéon domina l’intera circonscription da una posizione leggermente rialzata sul monte di Sainte-Geneviève sulla rive gauche.
Meritano una visita in questa zona anche la storica libreria Shakespeare and Company e il magnifico Jardin du Luxembourg, un’oasi di verde in cui entrare in contatto con la cultura locale e assistere alle partite di scacchi e alle gare di barche degli enfants nella fontaine Médicis.
Da chiesa a tempio laico e mausoleo
Progettato dall’architetto francese Jacques-Germain Soufflot, il Panthéon è originariamente nato come chiesa cattolica dedicata a Sainte-Geneviève, patrona di Parigi. La sua costruzione, voluta da re Luigi XV, richiese 26 anni di lavoro. La prima pietra fu posata nel 1764.
Tuttavia, una volta ultimato l’edificio, la Rivoluzione Francese aveva profondamente cambiato il panorama politico del Paese. L’alternarsi degli eventi storici dell’Ottocento determinò, pertanto, il ripetuto passaggio del Panthéon de Paris da luogo di culto cristiano a tempio laico.
Dapprima l’Assemblea Costituente ordinò di convertirlo da chiesa di Sainte-Geneviève a tempio della patria. Nel 1806 tornò a essere un luogo di culto cattolico e nel 1885, in occasione delle esequie dello scrittore Victor Hugo, diventò definitivamente un mausoleo in cui cullare la memoria delle personalità più illustri della storia francese.
Pare che il Panthéon non fosse particolarmente apprezzato da Victor Hugo, autore dell'opera Notre Dame de Paris del 1831 e del romanzo storico Les Misérables del 1862. Forse per ironia della sorte, la sua salma fu portata proprio qui nel 1885, dove è tuttora custodita.
Nel Panthéon di Parigi riposano le figure più illustri della République, tra cui il filosofo Voltaire, lo scrittore Alexandre Dumas e i politici Léon Gambetta, Jean Jaurès e Paul Painlevé. Anche le ceneri di Jean-Jacques Rousseau, Émile Zola e Jean-Paul Marat furono trasferite qui e sono ora custodite nella cripta, a cui si accede dall’abside. Per l’intera superficie di questo imponente edificio si estendono le sale e i corridoi che conservano le spoglie di grandi luminari del mondo politico, culturale e scientifico, avvolte da un'atmosfera di grave solennità.
Chiara ispirazione al Pantheon capitolino
Dichiaratamente ispirata al Pantheon di Roma capoccia, la struttura con pianta a croce greca è sormontata da un’immensa cupola di copertura, creata guardando alla St Paul's Cathedral di Londra, realizzata dall’architetto inglese Christopher Wren.
La sintesi stilistica incentrata sull'arte classica si fonde con la leggerezza tipica dello stile gotico, con un risultato di abbacinante bellezza. Chiaramente ispirata all’arte rinascimentale, la cupola, retta da quattro pilastri, è composta da tre calotte concentriche finemente affrescate da Antoine-Jean Gros, allievo di Jacques-Louis David.
Gli spazi interni presentano un apparato decorativo essenziale, che sembra rinunciare all’esuberanza barocca per dare spazio a un’elegante simmetria. Ogni navata è delimitata da colonne corinzie e adornata con sculture e dipinti, tra cui opere del celebre pittore simbolista Pierre-Cécile Puvis de Chavannes.
Questa gigantesca costruzione neoclassica è un luogo deputato alla memoria dei padri della patria francese analogamente a come nell’antichità romana il Pantheon capitolino era considerato la dimora delle divinità.
Ai grandi uomini, la Patria riconoscente
L’accesso al Panthéon de Paris è preceduto da una serie di gradini che conducono a un austero colonnato in stile corinzio che regge il frontone triangolare, scolpito dallo scultore francese David d'Angers. Ai lati dell’ingresso si possono ammirare i bassorilievi che rappresentano la devozione alla patria e l’istruzione pubblica.
“Aux grands hommes, la Patrie reconnaissante”, letteralmente, “Ai grandi uomini, la Patria riconoscente” si legge nell'iscrizione scolpita sulla facciata in stile neoclassico di questo maestoso edificio. Che dire. Evidentemente, quando a partire dal 1778 il Panthéon di Parigi fu destinato ad accogliere le spoglie di Voltaire e dei grandi della République, si dava per scontato che tra gli eroi di Francia non ci potessero mai essere donne. Eppure...
E le grandi donne?
C’è posto anche per qualche grande donna nel Panthéon, il mausoleo della République. Si tratta di:
- Marie Curie, vincitrice di due premi Nobel, uno in fisica nel 1903 insieme al marito Pierre e l'altro in chimica nel 1911;
- Germaine Tillion, etnologa francese, superstite del campo di concentramento nazista di Ravensbrück;
- Geneviève de Gaulle-Anthonioz, una delle figure più importanti della Resistenza europea al nazismo;
- Sophie Berthelot, scienziata e coniuge del grande chimico Marcellin Berthelot;
- Simone Veil, sopravvissuta di Auschwitz, prima presidente dell'Europarlamento, ex ministro della Sanità, madre della legge sul diritto all'aborto del 1974 e figura simbolo dell'Europa unita, dell'emancipazione femminile e della difesa dei diritti delle donne;
- Joséphine Baker, la Venere nera, star franco-americana del music hall e attivista dei diritti civili a sostegno di Martin Luther King.
In una Francia dove praticamente la metà dei ministri è donna, storici e politici riconoscono che sia ora di inumare qualche personalità femminile in più nel sacrario simbolo della République.
Qui Foucault dimostrò che la Terra gira
Sotto la cupola del Panthéon de Paris nel 1851 il fisico francese Léon Foucault ripeté con un pendolo sferico l’esperimento condotto in precedenza all’Observatoire per dare dimostrazione della rotazione terrestre.
Lasciata libera di oscillare per 24 ore appesa alla cupola con un filo, la sfera di 28 chili di peso tracciò a terra le varie direzioni della sua oscillazione. Il fisico francese e il pubblico presente notarono che il piano di oscillazione ruotava in senso orario, rendendo così evidente il movimento della Terra intorno al proprio asse. A rigor di logica, qualora la Terra fosse stata ferma, il pendolo avrebbe tracciato un’unica linea sul terreno. L’esperimento con il pendolo consentì, quindi, a Léon Foucault di dare dimostrazione empirica del movimento rotazionale della Terra, cambiando per sempre il corso della storia.
Il pendolo originale è esposto al Museo di arti e mestieri di Parigi. All’interno del Panthéon si trova una fedele riproduzione.
Magnifica vista panoramica sulla Ville Lumière
Dal balcone colonnato della cupola del Panthéon, raggiungibile salendo 425 gradini, si può ammirare un panorama estasiante della Ville Lumière. Cielo, terra, acqua, ponti, eleganti giardini e sontuosi edifici monumentali diventano parte di un quadro in movimento che lascia senza fiato, specialmente al tramonto. Con uno sguardo si abbracciano intere circonscription, con la loro storia e le loro perle architettoniche, dalla Torre Eiffel al Museo del Louvre e la Cattedrale di Notre-Dame nell'Île de la Cité.
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